martedì 3 agosto 2010

L’ORZO al posto del caffè


E’ qualche mese che ho smesso di bere il caffè, non l’avrei mai detto visto il mio uso sconsiderato (6/7 al giorno) ma alla fine ho deciso di darci un taglio e di iniziare con un “metadone”.
L’orzo è un cereale antichissimo, tra i primi ad essere coltivati dall’uomo. Proviene dall’Asia, ma è coltivato molto in Italia. Ippocrate, il padre della medicina, lo riteneva un alimento ottimo per la digestione e con un alto valore energetico. Pare che ne facevano largo uso i gladiatori, che erano anche soprannominati hordearii, ossia mangiatori d’orzo. Questo cereale è molto nutriente, perché contiene una grande quantità di amido, fonte di energia facilmente assimilabile. Apporta inoltre la stessa quantità di proteine e del frumento e una buona quota di vitamine B1 e B2 e di oligoelementi.
Si può consumare in molti modi diversi, tutti utili all’organismo. Le zuppe sono rinvigorenti e hanno un’azione rinfrescante, favorendo inoltre la concentrazione mentale. Il decotto d’orzo è utile per i disturbi di fegato, all’intestino e allo stomaco. Se ne dovrebbero bere 4 o 5 tazze al giorno, per sfruttare le sue proprietà di lassativo, digestivo, antinfiammatorio, ricostituente, e rimineralizzante.
L’orzo tostato dovrebbe diventare un sostituto del caffè, sopratutto se si è abituati a berne tanto durante tutta la giornata. Il caffè non è un buon digestivo, al contrario di quel che si pensa, l’orzo invece agisce sull’apparato digerente e favorisce l’assorbimento delle sostanze nutritive, oltre a contenere un alta percentuale di fosforo, utile a coloro che svolgono un lavoro intellettuale e che tendono all’eccitabilità e allo stres. Sebbene non abbia lo stesso gusto del caffè varebbe la pena di fare uno sforzo e provare a iniziare la giornata in compagnia dell’orzo.
L’orzo si trova in due tipologie differenti: quello mondo e quello perlato. Il primo si ottiene pulendo il chicco dalle glumelle esterne e conserva le sue proprietà vitali, con le vitamine, i grassi, i sali minerali e le proteine presenti negli strati esterni del chicco. Dall’eliminazione di questi strati mediante un processo che si chiama perlatura si ottiene, l’orzo perlato. Il chicco dell’orzo perlato è bianco come il riso, e non conserva le sostanze nutritive. Questo tipo d’orzo è più facilmente reperibile e ha dei tempi di cottura molto brevi, al contrario dell’orzo mondo, che contiene più fibre e vitamine e meno calorie.
Secondo alcuni studi, il costante consumo d’orzo previene la iperglicemia, una sostanza che rallenta l’assorbimento dei carboidrati abbassando il tasso glicemico.

Nessun commento: