giovedì 31 luglio 2008

Incroci stani




wolphin, un incrocio davvero strano, tra un orca e un delfino














il leopone, incrocio tra un leopardo e un leone







maiora, incrocio tra un maiale e una pecora

La Casa Più Costosa




La casa più costosa, e molto probabilmente, la più grande! Questa mega-villa di chiama Updown Court, è una tipica residenza inglese, si trova infatti nel Regno Unito, a Windlesham nel Surrey. La cifra arriva a ben 139 milioni di dollari, tanti, tantissimi. La casa è da tempo nei Guinness dei Primati. Ad avere un prezzo così, dovrà essere molto, molto bella, ha in totale 105 stanze (30 bagni), la reggia è circondata da un giardino incredibilmente grande che supera i 50 acri di terra. La casa oltre ad essere elegante, lussuosa e bellissima di per sè, ha tantissimi comfort e utilità: 5 piscine, un campo da squash, un campo da bowling e uno da tennis. All’interno è presente (ovviamente) una grande sala cinematografica con 50 posti. All’esterno troviamo una pista per elicotteri, scuderie per cavalli, la “panic rooms” (una stanza nella quale i proprietari della casa possono rifugiarsi in caso di rapina e chiamare la polizia) e un grandissimo garage nel quale è possibile parcheggiare un massimo di 8 limousine. A pochi chilometri dalla casa c’è il castello di Windsor, della Regina Elisabetta II.
La reggia è più grande del Buckyngham Palace, il palazzo della Regina Elisabetta II. E’ stata progettata da un italiano: Egidio Palumbo, che vive a Londra dal 1996. La casa sarebbe acquistabile da solo 1000 persone al mondo, che sarebbero capaci anche di mantenerla, siccome il costo di mantenimento all’anno arriva ad un massimo di 1,5 milioni di euro.

martedì 29 luglio 2008

Casa sugli Alberi

esterne261215462603123527_bigQuesta che vedete nella foto è una meravigliosa casa (più di 500 metri quadri) costruita interamente sugli alberi. Si trova in Inghilterra, nel parco di Alnwick dove tiene compagnia ad altre meravigliose strutture e composizioni artistiche tutte realizzate in armonia con la natura circostante.

 

 

Hydnora africana

Hydnora africana2

è una pianta achlorophyllous nativa dell'Africa vive da parassita sulle radici dei delle Euphorbiaceae. La pianta cresce sotto la sabbia, fatta eccezione per un fiore carnoso che emerge dal suolo e emette un odore di feci per attirare gli impollinatori come i coleotteri. I fiori agiscono come trappole per un breve periodo per trattenete i coleotteri che entrano per poi rilasciarli quando il fiore è completamente aperto.

Hydnora africana

Rafflesia

Rafflesia è un genere di piante parassite, scoperto nel 1818 nella foresta pluviale indonesiana.

Il nome del genere è un omaggio a Sir Thomas Stamford Raffles, capo della spedizione a cui si deve la scoperta

 

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Le piante del genere Rafflesia non presentano tronco, foglie o vere radici. Vivono in un rapporto di parassitismo con le piante del genere Tetrastigma (Vitaceae), all'interno dei tessuti delle quali propagano i propri austori. L'unica parte visibile al di fuori della pianta-ospite è il fiore: infatti, dato che si tratta di una pianta parassita, essa non ha bisogno della fotosintesi.Rafflesia arnoldii

il fiore può superare i 100 cm di diametro, e pesare sino a 10 kg.

Per il loro aspetto e soprattutto per il loro odore, i fiori ricordano la carne putrefatta; per questa ragione le popolazioni locali indicano la pianta con nomi traducibili come "pianta carne" o "pianta cadavere"

Ancora Tetti Verdi


Continuando a parlare di tetti verdi un dipartimento della Toyota (quella della Prius!) ha messo sul mercato delle tegole per tetti verdi.Le tegole sono state studiate per rendere facile la crescita dell'erba sui tetti.Ogni tegola e' dotata di un sistema di irrigazione che si attacca a quello delle tegole adiacenti ed e' facilmente collegabile al rubinetto centrale, ogni tegola, quindi, verrà irrigata senza bisogno di posare tubi.L'erba scelta e' una varietà nana, coreana, che deve essere tagliata una sola volta all'anno.Le tegole sono sottili e leggere, non richiedono interventi strutturali spesso necessari per installare un tetto verde e sembra che possano essere fatte crescere anche all'interno.Il costo di una tegola e' di 43 dollari, la sua dimensione e' di circa 50 cm quadrati e viene commercializzata dalla Toyota roof garden
arrivando al dunque derivano effetti benefici universalmente noti, come la produzione di ossigeno, l'azione di filtraggio della polvere, l'assorbimento dei suoni, l'attenuamento dei picchi di temperatura. A ciò si aggiunge il valore ricreativo per l'uomo (l'azione rilassante del verde, i colori ed i profumi dei fiori, ecc.) così come il riconquistato spazio vitale per insetti, uccelli... I tetti verdi hanno insomma un notevole valore come biotopi.
Il verde sui tetti ha però anche un importante effetto di protezione. I tetti in nudo asfalto raggiungono in estate temperature di superficie sino agli 80°C (nelle giornate estive), di notte si raffreddano sino a 20°C, raggiungendo in tal modo escursioni termiche di 60°C: Il raffreddamento invernale tocca persino valori di -20°C: Le escursioni termiche nel corso dell'anno si aggirano insomma sui 100°C ed anche oltre. I tetti verdi fanno registrare invece scarti di temperatura più misurati, con un massimo estivo di 25°C ed un minimo invernale di soli -10°C, riducendo così l'escursione termica annuale a 35°C e quella giornaliera a 10°C.
A causa del calore e dei raggi UV (ultravioletti), sulle superfici dei tetti non ricoperti di verde e senza ghiaia lo strato di bitume esala degli olii che intaccano ed accorciano la durata dei materiali. Nel periodo del riscaldamento i tetti verdi diminuiscono la dispersione di calore sino al 10%, mentre nell'afa estiva creano una piacevole frescura.
Un contributo all'ecologia
Va data particolare importanza ai tetti verdi in quanto, grazie alla vegetazione ed al relativo substrato, assorbono le precipitazioni come una spugna e ne ritardano (nonchè diminuiscono) notevolmente il deflusso. Uno strato di verde di circa 50 cm accumula la quantità di acqua che precipita in circa tre mesi, ossia più o meno 150 mm. Grazie al fatto che le piante stesse necessitano di acqua per i propri processi vitali, tali tetti sopportano forti piogge e le incamerano in misura tale, che le grondaie non vengono sovraccaricate e allagamenti ed inondazioni diminuiscono. La costruzione di scoli e bacini di contenimento per l'acqua piovana può essere sensibilmente ridotta.

Tetti Verdi






Nella maggior parte dei casi un tetto verde è progettato per richiedere bassissima o scarsa manutenzione. Durante i primi 2-3 mesi può essere necessario irrigarlo, dopo di che la copertura verde ha solo bisogno di qualche controllo perché la vegetazione cresca rigogliosa.



Vengono adottati metodi costruttivi di una copertura verde diversi a seconda se l'edificio è in costruzione o già realizzato. Con moduli impermeabilizzanti installati direttamente sulla superficie del tetto già esistente, una copertura verde effettivamente aiuta a proteggere e isolare il tetto ulteriormente dalla bassa o alta temperatura esterna.

sabato 26 luglio 2008

Urban Cactus

 

Urban Cactus e’ un progetto di un edificio residenziale realizzato da UCX Architects per la citta’ di Rotterdam. Un centinaio di appartamenti distribuiti su 19 piani.hd30c hd30b-laem

Nebulosa


La nebulosa Occhio di Gatto si trova ad oltre trecento anni luce di distanza dalla Terra. E' una classica nebulosa planetaria, formata dalle fasi finali della vita di una stella di piccola massa, come il Sole. In questo caso si notano delle emissioni gassose concentriche, segno del fatto che la stella centrale ha esplulso i suoi strati esterni a più riprese. Il risultato finale è però molto bello dal punto di vista estetico. Il nostro Sole potrebbe trovarsi nella fase di nebulosa planetaria tra circa 5 miliardi di anni.



Cabina doccia multifunzione

La nuova cabina doccia multifunzione di Duravit. Una rivoluzione in termini di design e funzionalità: creata da Jochen Schmiddem, la cabina doccia multifunzione ricorda un lussuoso yacht. Dietro il box in cristallo, completamente trasparente o azzurrato, vi aspetta il benessere puro, azionato mediante il telecomando con touch display: fare la doccia, l'idromassaggio, il bagno turco o rilassarsi, in piedi o sdraiati, da soli o in due. Pronti a salpare? Benvenuti a bordo...

SUCCO DI BANANA


un semplice disegno, intelligente, pensato per il succo di frutta alla banana. Il progettista è un giapponese Naoto Fukasawa

venerdì 25 luglio 2008

Giardini verticali


giardini verticali di Patrick Blanc caratterizzano il museo di Jean Nouvel a Parigi.
Un muro vegetale di 150 piante, diverse. Un giardino come catalogo di specie vegetali. 4 corpi di un complesso, mai uguale a se stesso. 5 ingressi con prospettive, sempre nuove. Ritmato da scatole colorate e da infinite sfumature di rosso: ogni intervento sottolinea elementi non ripetitivi (progettati da Nouvel). Ibrido. Colorato. Scenografico.
E’ il Musée du quai Branly a Parigi, dedicato all’arte primitiva dei quattro continenti e impreziosito dall’opera di Patrick Blanc. I giardini verticali di Blanc possono essere implementati ovunque, in ambienti esterni, come in quelli interni.
Il sistema è composto di tre parti: uno strato di PVC, uno di feltro e una rete metallica, un sistema auto-portante, senza terra, che può essere anche sospeso in aria. I benefici del Vertical Garden sono molteplici: migliorano l’aria, abbassano i consumi di energia, offrono una naturale barriera al suono e risultano sicuramente gradevoli alla vista.
Non importa dove si vive, città, periferia, clima caldo o freddo, all’aperto o al chiuso, il giardino verticale apporta un tocco di verde e di benessere a tutto.

giovedì 24 luglio 2008

OLIO DI PALMA






L’olio di palma è dappertutto, dalle merendine alle centrali elettriche. Ma le piantagioni tolgono terra all’agricoltura e provocano la deforestazione. Potete anche non crederci, ma quella che sta mangiando vostro figlio non è una merendina, è un pericolo per il pianeta. Perché dentro la briosche c’è olio di palma. Sugli ingredienti c’è scritto “oli vegetali”, ma, potete scommetterci, è olio estratto dai semi di una palma coltivata con ogni probabilità in Indonesia, o Malesia, o Papua Nuova Guinea.



Il consumo dell’olio di palma aumenta esponenzialmente, il mercato tira, i palmeti vengono piantati al posto delle foreste pluviali di mezzo Sud-est asiatico. Risultato: tonnellate di anidride carbonica e altri gas serra liberati nell’atmosfera. Ma non solo: piantagioni di palma stanno degradando la zona delle torbiere indonesiane, uno straordinario magazzino naturale di CO2. Col rischio che miliardi di tonnellate custodite nel sottosuolo si riversino nell’aria. Già oggi quasi la metà dei 22 milioni di ettari di torbiere indonesiane è stata eliminata e prosciugata: è la terza causa di emissioni di gas serra del pianeta, dopo gli Usa e la Cina. La situazione è destinata a peggiorare: oltre che a fare merendine e altri prodotti alimentari, l’olio di palma è particolarmente indicato per l’utilizzo energetico, per diventare biodiesel o combustibile per centrali elettriche.

Le stime dicono che la domanda raddoppierà entro 20 anni, e triplicherà entro il 2050. Intanto nuove piantagioni sorgono dall’Africa all’America Latina. In tutto questo l’Italia gioca un ruolo di primo piano. Con oltre 40mila tonnellate (10mila in più rispetto al 2006) il nostro Paese si è confermato nel 2007 terzo importatore europeo di olio di palma, soprattutto da Papua Nuova Guinea e Indonesia, un po’ meno dalla Malesia (dati Istat). L’85% è finito all’industria alimentare, e infatti la palma è dappertutto. C’è olio di palma in tutte le bottiglie rosse di olio per friggere, nella “croissanteria” e nelle margarine, nel Kitkat e nelle Pringles. Usano olio di palma la maggior parte delle friggitorie che vendono patatine e fritti vari e tutta la panificazione pronta, quella da scaldare tipica dei bar. Il più grande importatore (e raffinatore) di olio di palma è la Unigrà di Conselice (Ra), che oggi raffina oli e grassi e conto terzi produce margarine, semilavorati in polvere, cioccolato e surrogato, creme vegetali. Al secondo posto, la Ferrero, quella della Nutella. Altri grandi consumatori sono Barilla e Bauli, questa specie dopo l’acquisizione della Casalini, uno dei maggiori produttori italiani di merendine.




Ma è nel campo energetico che le cose si muovono di più. Oggi in Italia esistono poche centrali elettriche che bruciano olio di palma, ma le previsioni sulla crisi petrolifera e l’aumento dei consumi hanno spinto in molti a investire sugli impianti di questo tipo. In progetto ci sono non meno di 25 centrali in tutta Italia, e alcune sono già in corso di realizzazione. Sul business si sono lanciati in molti, a partire dalla Unigrà, che ha in progetto una centrale a Conselice. Un altro impianto è quello di Monopoli, progetto della Casa olearia italiana, oleificio del gruppo Marseglia, già grande importatore alimentare.Tra i vari nomi spunta quello della Fri-el, azienda che appartiene ai tre fratelli altoatesini Ghostner.

Fri-el è nata investendo nell’idroelettrico, per passare poi all’eolico. Cinque anni fa l’intuizione: buttarsi sull’olio. Una prima centrale è in via di realizzazione ad Acerra (sì, quella dell’inceneritore), avrà una potenza di 70 MW -non poco per essere una centrale a biomassa- e dovrebbe essere operativa entro un anno e mezzo. È solo il primo di una decina di impianti in progettazione, la cui convenienza è strettamente legata al meccanismo italiano di incentivazione delle fonti rinnovabili. Perché l’olio di palma è una fonte rinnovabile e da noi i cosiddetti “certificati verdi”, cioè i soldi che lo Stato versa a un’azienda in funzione dell’energia pulita prodotta, valgono il triplo della media europea. Per questo un impianto, che costa circa un milione di euro a MW, si ripaga velocemente e fa guadagnare molto. Nessuna distinzione viene fatta sulla provenienza del combustibile: anche se l’olio di palma arriva dall’altra parte del mondo, e contribuisce alla distruzione delle foreste indonesiane, è una fonte rinnovabile da premiare.





Non importa se le palme sottraggono terra all’agricoltura destinata all’alimentazione umana. I fratelli Ghostner hanno anche investito in piantagioni: Congo, Malesia, Indonesia; in Romania hanno già piantato 10mila ettari di palme, in Etiopia sono pronti i primi 2mila (e hanno una concessione per 60mila); in Gabon c’è un progetto da 100mila ettari.

Un’altra grande centrale da 90 MW della Fri-el dovrebbe sorgere a Grosseto, ma tardano le autorizzazioni. Anche perché lo scorso anno la Regione Toscana ha approvato una mozione che pone una moratoria su impianti di questo genere. L’unico che di sicuro si farà sarà a Piombino: 22 MW, l’azienda è la Seca dell’imprenditore Bruno Pietrini. Il panorama si completa con la Miro Radici, che ha invece in programma la costruzione di un impianto (il primo di quattro) a Martignana Po, mentre la famiglia Clivati di Bergamo, che fa tubi a Suisio e a Oliveto Citra (Sa), vuole realizzare un impianto a olio a Ottana, nel nuorese. Il futuro dell’olio di palma è scritto. La crescita della domanda ne ha fatto impennare i prezzi, raddoppiati in un anno. Solo chi si è assicurato negli scorsi anni la fornitura, o produce in proprio, è però sicuro dell’investimento. Il clima non è una voce del conto.


Unilever, Nestlé, Kraft e Procter&Gamble: i colossi dell’industria alimentare sono responsabili della conversione di oltre il 1,4 milioni di ettari della foresta di Riau, nell’isola di Sumatra, in palmeti per la produzione di olio da cucina. Da sola, Unilever ne usa 1,2 milioni di tonnellate l’anno, il 4% della produzione mondiale (28 milioni di tonnellate: è l'olio più prodotto dopo quello di soia). Finisce nella margarina Flora, nel formaggio Philadelphia o nelle Pringles. Il mercato dell’olio di palma è controllato da una manciata di aziende: Cargill, Adm-Kuok-Wilmar e Synergy Drive. Per far fronte alle critiche hanno dato vita al Roundtable on Sustainable Palm Oil: ne fanno parte 219 membri, che rappresentano il 40% del mercato. Per l'Italia sono presenti Ferrero e Unigrà. Anche se al tavolo partecipano anche 18 ong, nella pratica si tratta di un organismo di autocertificazione, dove controllore e controllato coincidono.

Il rapporto di Greenpeace “Come ti friggo il clima” dimostra che, a causa della crescente domanda sul mercato internazionale di olio di palma, le più grandi industrie alimentari, cosmetiche e di biocarburanti distruggono le torbiere e foreste pluviali indonesiane, mandando il clima del pianeta a farsi friggere. Alle stesse conclusioni sono arrivati gli scienziati del Comitato intergovernativo sul cambiamento climatico (Ipcc) dell’Onu. Le piantagioni di olio di palma indonesiane soddisfano le richieste del mercato globale di olio vegetale a poco prezzo da utilizzare nella produzione di cibo, cosmetici e carburanti.

Dal 2000 le esportazioni dall’Indonesia sono cresciute del 244%. Le multinazionali si riparano dalle accuse di Greenpeace dietro il debole scudo della RSPO (Tavola rotonda sull’olio di palma sostenibile), presieduta da Jan Kees Vi di Unilever e creata con l’obiettivo di “promuovere lo sviluppo e l’uso sostenibile dell’olio di palma”. Ma non è abbastanza. Le ricerche sul campo, infatti, rivelano che gli affari dei membri della Rspo dipendono da fornitori attivamente implicati nella deforestazione e conversione agricola delle foreste torbiere, e fino a quando la Rspo non inserirà tra i propri standard il divieto ai propri membri di convertire aree di foreste e torbiere in piantagioni la loro certificazione non potrà essere considerata in alcun modo sostenibile.

Per disinnescare l’ecobomba Indonesia Greenpeace si pone l’obiettivo di una moratoria sulla conversione delle ultime torbiere indonesiane e dell’elaborazione di standard per la coltivazione di palma da olio che possano davvero essere considerati sostenibili sia da un punto di vista ambientale sia da un punto di vista sociale.

Giochi di Carta


martedì 22 luglio 2008

Tazze sospese

Senza nome

Grazie ad una calamita inserita sul fianco di una tazza che si va ad unire ad un'altra possono stare sospese. Un lavoro ingegnoso di Invalt design.6_chainlinkdetail-thumb

Butterfly Clock

 

butterflyclock-thumbIl tempo scorre alla velocità di un battito d'ala di farfalla. E' l'interpretazione del designer Pascal Tarabay con Butterfly Clock orologio da parete.

Lavandino




lavandino di Smith Newnam, i led formano un gioco di colori che cambiano fino a diventare di gradazione rossa quando la temperatura dell’acqua comincia a salire.
Dal lato della praticità invece forse non è il massimo, dato che la temperatura dell’acqua è impostabile spostando il sassolino lungo una guida apposita.

Ceppo Portacoltelli


five finger fillet ceppo portacoltelli disegnato da Raffaele Iannello per CSB Commodities prende spunto dal celebre gioco in cui si poggia una mano su un piano e con l'altra si fa scorrere velocemente la lama di un coltello tra le dita. In questo caso una mano sinistra è poggiata su un tronco stilizzato e i coltelli impugnati dalla mano destra entrano dentro il tronco per tutta la lunghezza della lama (a differenza del primo prototipo in cui solo la punta di quest'ultima restava conficcata nel ceppo). Quattro coltelli sono giustamente posizionati in mezzo alle dita, mentre un quinto, casualmente, si è infilzato al centro del dorso della mano. Presentato per la prima volta al pubblico durante la Milano Design Week 2008, questo prodotto è disponibile in diverse varianti di colore: rosso, nero, bianco e argento. Sia in tinta unita che bicolore.

BAGNO




Il bagno Bandini firma diverse collezioni dedicata all' ambiente bagno tutte dallo stile innovativo e moderno. Come Onda dai colori brillanti e inusuali per un contesto come quello del bagno, e dalle linee fluide simili all'incessante e dinamico movimento dell'oceano che scivola cresce e morbidamente scorre.Realizzato in legno multistrato piegato,la collezione è integrata dal lavabo Luce realizzato nello stesso punto di colore, dalla cassettiera, dalle mensole e dallo specchio retroilluminato.

Sedia



Burst Chair è l' eccentrica seduta del designer Oliver Tilbury, finalista quest'anno al concorso per Young Designer all' Interiors Birmingham

Karbon

Il design delle rubinetterie è molto florido! Non c'è rivista di interior design dove non sia pubblicizzata una linea di rubinetteria, miscelatori o soffioni e diffusori per l'acqua. Peccato che molte di queste linee dai design più o meno innovativi presentino soluzioni trite e ritrite, tutte cose già viste, o semplici reinterpretazioni di un oggetto che bene o male, per la sua semplicità, ha sempre la stessa funzione! Karbon invece è uno di quei pezzi che raccoglie in sè ottime prestazioni funzionali abbinate ad un pregevole design estetico!

ARTE TOPIARIA





Se avete un giardino maestosto degno dell'arte topiaria qui potete trovare una miriade di forme e dimensioni di sculture viventi.

sabato 19 luglio 2008

Bracciale

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Promo Preview Style: si chiama Pencil Promo ed è uno stravagante bracciale che riprende la forma di una matita che si attorciglia al polso. Realizzata in argento e smalto, la matita si presenta come un insolito oggetto per adornare il corpo con uno stile unico ed originale.

Pomodoro Nero

1216400023057_1 Sembra una melanzana, ma è un pomodoro. È stato ribattezzato "Sun black": se ben esposto al sole, la buccia diventa rossa mentre mantiene sempre rossa la polpa e intatto il gusto. Merito dei suoi antociani, pigmenti che si trovano in alcuni vegetali, tra cui l'uva rossa e i frutti di montagna, i quali contengono antiossidanti, utili a rallentare l'invecchiamento delle cellule. Sostanze di cui il pomodoro tradizionale è sprovvisto.  "Sun black" è stato concepito a Pisa dall'équipe coordinata dal professor Pierdomenico Perata della scuola superiore Sant'Anna. L'intento dei ricercatori è ambizioso: combinare in un unico alimento le componenti nutritive di più cibi.

 

venerdì 18 luglio 2008

Magliette e...

magliette che cambiano colore con la luce del sole...su desol

1047_DIHN_O per le ragazze disponibile anche lo smalto che cambia colore

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pantaloncini e tante altre cose ...

giovedì 17 luglio 2008

Quanti pezzi?

 

Volete sapere quanti pezzi ci sono dentro un’automobile? ce ne sono circa 570, ma una recente tendenza dei costruttori è quella di ridurne il numero al fine di rendere meno costoso il processo produttivo, a discapito del maggior costo di riparazione e sostituzione. Il record di parti è detenuto dalle automobili Ford, con una media 890 pezzi, mentre quelle con minor parti sono le auto Mazda, con una media di 480 sui modelli recenti. Questa splendida immagine ritrae una VW polo degli anni 80 completamente smontata.

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mercoledì 16 luglio 2008

Information Ring

 

information-ring-anello-da-visitaBasta semplicemente stringersi la mano ed il gioco è fatto! Nome, cognome, data di nascita, telefono, e-mail e altre informazioni (a scelta dell’utente) subito scambiate e memorizzate nel proprio anellino. Niente più stess o bigliettini vari da conservare! Una volta tornati a casa, con calma, si possono “ripassare” i visi ed i nomi delle nuove persone conosciute.

Un oggetto funzionale, piccolo ed innovativo soprattutto se pensiamo al suo funzionamento. Information Ring si alimenta infatti con il calore umano, non necessita di batterie nè di essere ricaricato. Funzionale ed ecosostenibile

Dolce particolare

Nendo Design in collaborazione con la famosa pasticceria Tsujiguchi Hironobu, nascono dall’idea di vivere il dessert in prima persona, decorandolo con le proprie mani, con il cioccolato che più ci piace e nelle quantità che desideriamo!chocolate-pencil-nendo

Il dessert viene servito su un apposito piatto che prevede tanti solchi-alloggi per le varie matite che andranno letteralmenchocolate-pencil-nendo-designte temperate (è compreso anche il temperino infatti) per formare tante scagliette di cioccolata che decoreranno il dolce. Un “porta pastelli” con tanti gusti (fondente, bianca, gianduia, al latte) pronti da temperare e, perchè no, mordicchiare.  

martedì 15 luglio 2008

Ippopotamo

ippopotamo-domestico-cane Durante la grande inondazione del 2000 in mozambico, la famiglia Joubert si è ritrovata un cucciolo di ippopotamo senza madre nel cortile di casa. Dopo un priodo di diffidenza, l’animale si è adattato alla vita domestica ed ora è un adulto di 1 tonnellata. La convivenza con il cane di famiglia è particolarmente affettuosa, come dimostra la foto. L’animale consuma “solo” dai 10 ai 20 chili di verdura al giorno e ama molto la sua coperta di lana.

 

Grow

E’ stata presentata come un’opera d’arte ma si tratta di una vera e propria proposta innovativa in ambito di produzione di energia pulita. Si tratta di una struttura modulare formata da “foglie” che possono muoversi generando energia ricoperte da pannelli solari. La piccola quantità di energia può essere prodotta sia con vento che con sole, ed è modulare al punto da poter ricoprire interi fabbricati. Non si conosce il prezzo di produzione ma il GROW, così si chiama, promette di rivoluzionare l’edilizia dei prossimi decenni. Speriamo!!solare-foglie-moma


SALVADANAIO MODERNO




I tempi cambiano, e i contanti si usano sempre meno, a favore di bancomat e delle più svariate forme di pagamento digitale. Il designer Denis Bostandzic ha perciò avuto la bella idea di progettare un salvadanaio virtuale, che si riempie a colpi di carte di credito. Sembra il solito maialino in ceramica, ma nella fessura sul dorso va inserita la carta, che attraverso una connessione internet permette di versare un piccolo credito sul conto bancario impostato. Naturalmente si finisce col perdere il feedback fisico, in questo caso il peso delle monete, ma è un inconveniente a cui ci stiamo abituando, purtroppo.

lunedì 14 luglio 2008

Tende magnetiche

tendemagnetiche1È stato sufficiente inserire delle clip magnetiche sulla superficie di una tenda per trasformare un oggetto immutato da millenni in qualcosa di nuovo. Un’idea potente, che aumenta le possibilità di controllo sulla qualità e la quantità di luce all’interno della casa, e stimola la creatività. Senz’altro ci sono degli svantaggi: dispiegare le tende richiede più tempo, e c’è un maggiore accumulo di polvere, ma insomma … questa è quasi arte, no?
Il progetto è opera di Florian Kräutli, un giovane designer svizzero per cui pronostico un brillante futuro. Florian possiede un portfolio già ricco ed interessante, e dimostra un approccio intelligente verso ogni progetto, anche quello delle interfacce. Il suo sito, ad esempio, è esattamente come dovrebbe essere quello di un giovane progettista in cerca della maggiore visibilità possibile.