mercoledì 28 dicembre 2011

Muove i primi passi dopo il trapianto di gambe

Ventenne spagnolo operato a luglio da Pedro Cavadas,
il «Dottor Miracolo»: mai nessuno aveva osato tanto

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Un ventenne spagnolo è stato sottoposto il 10 luglio scorso al trapianto di entrambe le gambe, primo trapianto del genere in tutto il mondo. Ora il ragazzo, la cui identità è rimasta segreta per questioni di privacy, sta registrando le prime reazioni motorie. La prima volta che muove le ginocchia, il primo bagno nella piscina del La Fe Hospital di Valencia, i primi timidi movimenti, le prime speranze di poter tornare a camminare o forse anche a correre. Nonostante gli specialisti continuino a sottolineare che il recupero sia all’incirca al 50 per cento delle funzioni originarie.

L’INTERVENTO - L'operazione è durata quattordici ore ed è stata condotta da un team di cinquanta medici guidati dallo spagnolo Pedro Cavadas-Rodriguez, celebre chirurgo che opera nella ricostruzione microchirurgica dal 1994. Prima le ossa, poi i tendini, le arterie e infine i nervi: pezzo dopo pezzo, elemento dopo elemento, due gambe nuove sono state attaccate al corpo del giovane. Cavadas di recente ha dichiarato che il decorso post-operatorio sta procedendo molto bene, ma anche che saranno necessari diversi mesi prima che il giovane possa riprendere a camminare senza sostegni.

LA RIABILITAZIONE - In effetti bisogna tenere conto di tutte le incognite di un intervento così pionieristico, anche se il bilancio può già dirsi positivo. La riabilitazione è simile a quella prevista per gli arti superiori, con l’unica e significativa eccezione che gli arti inferiori devono poi poter sopportare l’intero peso corporeo. Il monitoraggio dei nervi e dei muscoli è continuo e la riattivazione delle terminazioni nervose è seguita passo dopo passo. Il giovane uomo aveva subito un’amputazione delle gambe sopra il ginocchio in seguito a un gravissimo incidente che ne aveva determinato l’assoluta impossibilità di recupero. L’unica alternativa alla sedia a rotelle è stata da subito il trapianto di entrambe le gambe. Ma nel mondo la microchirurgia ancora non aveva osato così tanto.

IL DOTTOR MIRACOLO - Il dottor Pedro Cavadas non è certo nuovo a queste imprese e aveva dichiarato al quotidiano britannico Independent di essere pronto a realizzare un trapianto di entrambi gli arti inferiori. È stato il primo in Spagna, e il secondo al mondo, a effettuare, su una donna colombiana, il trapianto di entrambi gli arti superiori nel mese di ottobre 2008. E nel 2009 si è cimentato con l’ottavo trapianto facciale nel mondo (primo in Spagna), ma il primo a includere la lingua e l’osso della mascella inferiore. In Africa, Paese che frequenta spesso e dove ha creato una fondazione nel 2003 (la Fondazione Cavadas), lo chiamano «Dottor Miracolo». La sua è anche una storia di sofferenza. Cresciuto tra gli agi, a un certo punto perde il fratello in un incidente durante un viaggio in Kenya. Si innamora dell’Africa, rinuncia al lusso e vende le sue macchine sportive. Cambia la propria prospettiva di vita e mette le sue abilità e il suo talento al servizio dei bisognosi. Con la sua Fondazione si dedica alle persone che hanno subito ferite da arma da fuoco e machete e non hanno accesso ai medicinali. A loro e ai tanti casi che ha già affrontato nel mondo Cavadas regala il suo talento. E le sue mani preziose.

 

fonte: ANSA

Orologio cucù da polso







L'ha disegnato Thomas Cruyl, è il suo personalissimo tributo all'artigianato delle alpi svizzere.












lunedì 12 dicembre 2011

Identificate in Mekong nel 2010 oltre 200 varieta'

Una lucertola (Leiolepis ngovantrii) che si riproduce per clonazione, senza bisogno del maschio, una scimmia che starnutisce quando piove e che ha i capelli ''alla Elvis Presley'', un pesce che assomiglia ad un cetriolo. Sono solo alcune delle oltre 200 nuove specie, animali e vegetali, identificate nel 2010 nell'area asiatica del Mekong. Ma, avverte il Wwf, c'e' poco da gioire: l'esistenza di molte di queste e' gia' minacciata. 
''In media una nuova specie viene scoperta ogni due giorni", riferisce la relazione "Wild Mekong'' (''Mekong selvaggio"), in quest'area di straordinaria biodiversita' che comprende Vietnam, Cambogia, Laos, Thailandia, Birmania e la provincia cinese dello Yunnan. Nel dettaglio si tratta di 145 piante, 28 rettili, 25 pesci, 7 anfibi, due mammiferi e un uccello scoperti nel 2010 che si aggiungono a 1.345 altre specie identificate dagli scienziati a partire dal 1997.
Il WWF ricorda la nuova scoperta del geco "psichedelico", di colore giallo brillante con le gambe e la coda blu arancio. Molte specie "stanno lottando per sopravvivere in habitat che si restringono sempre di piu', altre sono destinate a finire come prelibatezze esotiche in alcuni piatti'', ha dichiarato Stuart Chapman del WWF.  Ad esempio la lucertola che si riproduce per clonazione si trova nel menu di un ristorante in provincia di Ba Ria Vung Tau, nel Vietnam meridionale.






*lucertola che si riproduce per clonazione*
Tra le curiosita' di queste nuove specie scoperte c'e' quella che riguarda la scimmia dal naso bianco e nero che sembra avere il taglio di capelli ''alla Elvis Presley'': questa scimmia starnutisce quando l'acqua gli entra dalle narici ed e' capace di trascorrere i giorni di pioggia con la testa tra le gambe per evitare l'inconveniente. Tra i nuovi vegetali scoperti ci sono cinque specie di piante carnivore, alcune delle quali in grado di fagocitare perfino ratti e uccelli.
"I tesori della biodiversita' nella regione andranno persi se i governi non investiranno nella conservazione e nel mantenimento della biodiversita'", avverte il Wwf. Questo rischio e' diventato realta' in Vietnam nel 2010, con la morte dell'ultimo esemplare del rinoceronte di Giava perché le corna sono ingredienti ambiti nella medicina tradizionale asiatica. In pericolo sono anche la tigre e l'elefante, il pesce gatto gigante del Mekong, i delfini. Il WWF ha quindi chiamato i Paesi del Mekong ad "accelerare gli sforzi verso un'economia verde".
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fonte: ansa






mercoledì 2 novembre 2011

Formine per uova sode

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i Giapponesi come sapete sono molto attenti alla presentazione delle cose hanno mille idee pazzesche su come trasformare qualunque cosa si trovino tra le mani.  acquistabili qui

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domenica 23 ottobre 2011

CANCELLA TATTOO

 

spot che pubblicizza un correttore con Rick Genest, il tatuatissimo uomo teschio magicamente torna "senza macchia".

venerdì 30 settembre 2011

Importazione illegale colibrì

 

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La notizia risale allo scorso agosto ma le incredibili immagini che la testimoniano sono finite online solo in questi giorni. Le foto sono state scattate da un doganiere in servizio all'aeroporto Rochambeau di Cayenne, nella Guyana francese, e mostrano un uomo di origine olandese fermato e arrestato per il trasporto illegale di 14 colibrì. I piccoli volatili, tutti vivi, erano stati nascosti all'interno dei pantaloni in una sorta di slip speciale dalle numerose tasche. Gli uccelli sono stati affidati alle cure veterinarie e poi rimessi in libertà. Quella del trasporto di animali dalla Guyana francese è un business illegale dal grosso fatturato che le autorità locali cercano di combattere, come testimoniano queste immagini, con rigorosi controlli alla dogana.

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mercoledì 17 agosto 2011

Oslo è la città più cara del mondo!



Oslo è la città più cara del mondo, seguita da Zurigo e Ginevra, secono i risultati di uno studio della banca elvetica Ubs. Seguono Copenhagen, Stoccolma e Tokyo. L'inchiesta, che ha preso in esame 73 città, vede Roma al 22/esimo posto e Milano al 34/esimo. New York è quattordicesima.Le città più "economiche" sono invece Mumbai (India), Manila e Delhi. Lo studio "Prezzi e salari", pubblicato dalla banca Ubs, considera i prezzi di 122 beni e servizi e classifica le città anche in base ai salari lordi. Questa graduatoria è guidata da Zurigo, davanti a Ginevra, Copenaghen, Oslo, Sidney e Stoccolma.Le città italiane di Milano e Roma sono rispettivamente 26esima e 31esima. Zurigo è in vetta anche alla terza classifica elaborat dallo studio e che misura il potere di acquisto. Al secondo posto si piazza Sidney, seguita da Lussemburgo, Miami e Los Angeles. Milano è 27esima e Roma 41esima. Ultima è Jakarta.


FONTE: ANSA

venerdì 10 giugno 2011

Chernobyl, 25 anni dopo vincono boschi e animali selvatici




Da ''inferno radioattivo'' a ''paradiso'' per la fauna selvatica, che ha trovato un habitat ideale in una zona boscosa incolta e abbandonata a se stessa: 25 anni dopo l'esplosione della centrale nucleare, Chernobyl e' molto diversa dal deserto che si potrebbe immaginare.
''Non c'e' ragione per cui l'uomo debba tornare qui'', dice Sergey Gashchack, vicedirettore del Laboratorio Internazionale di Radioecologia che ha sede nella citta' piu' giovane dell'Ucraina, Slavutych, a 50 chilometri da Chernobyl. La zona di esclusione intorno alla centrale si estende per 2.600 chilometri quadrati, un'area pari a quella del Belgio. ''Qui non esistono piu' infrastrutture, le strade sono distrutte, non c'e' elettricita''', aggiunge.
L'unico intervento da parte del governo locale e' stato il rimboschimento. Negli anni gli alberi sono cresciuti e le foreste si sono sviluppate senza controllo; i rami spezzati e caduti si sono accatastati, diventando tane ideali per decine di specie di mammiferi che non vivrebbero mai in prossimita' di centri abitati. ''Non ci sono mostri, ne' mutanti, ma nel tempo la vita selvatica e' tornata ad essere abbondante'', osserva Gashchack. ''Il paradosso - prosegue - e' che la piu' grande catastrofe tecnologica e che ha portato ad un livello di radioattivita' molto pericoloso, tanto da costringere tutta la popolazione umana ad abbandonare l'area, oggi e' diventato una sorta di paradiso per la flora e la fauna selvatiche''.
Come e' potuto accadere? Tanti anni di ricerche hanno portato Gashchack alla conclusione che ''sebbene le radiazioni siano un fattore distruttivo, il rapporto fra dose ed effetto finora individuato vale principalmente nella fase acuta del rilascio radioattivo''. Nel tempo, prosegue, questo rapporto cambia perche' entrano in gioco nuovi fattori, compresa la capacita' del Dna di riparare i danni, una ''radioresistenza'' innata, insieme ad altri fattori biologici o ecologici.
''La relazione dose-effetto non e' applicata nel 99% del territorio'', rileva l'esperto. Si spiega cosi' perche' in questo grande territorio abbandonato a se stesso per circa il 90% siano tornati tanti animali che si rifugiano tra gli alberi, come pipistrelli, gufi, aquile. La zona di esclusione e' diventata un rifugio anche per orsi, linci, lupi, cinghiali, castori, cervi.





fonte: ansa

mercoledì 8 giugno 2011

Barbie distrugge foresta pluviale



ROMA - Un nuovo allarme contro la deforestazione di Greenpeace. Questa volta l'associazione con il simbolo dell'arcobaleno se la prende con la bambola più famosa del mondo, Barbie, che, secondo le accuse, con "il suo packaging distrugge la foresta pluviale indonesiana".
Greenpeace - per spiegare la sua denuncia che dà il via a una campagna internazionale per chiedere alle grandi multinazionali dei giocattoli di non essere complici di crimini forestali - ha scelto un video virale dove Ken, lo storico compagno di Barbie, scopre "l'identità nascosta della sua fidanzata". Un dossier spiega che il 'packaging' con cui Barbie viene venduta è prodotto "con legno proveniente dalla foresta pluviale indonesiana, un rifugio di specie minacciate e in via d'estinzione, come la tigre di Sumatra". Nel report Greenpeace ha commissionato "accurate analisi delle fibre" della confezione della bambola. Inoltre, secondo l'associazione, "incrociando i risultati delle analisi con indagini sul campo, mappe e certificati di concessione di aree forestali, si dimostra come Mattel, l'azienda che produce Barbie, e altre multinazionali del giocattolo come Disney, utilizzano packaging prodotto dalla multinazionale App (Asian pulp and paper), già denunciata per aver convertito preziose foreste torbiere in prodotti usa e getta".


fonte: ansa

martedì 31 maggio 2011

Operativo primo satellite che porta Internet in tutta Europa




Internet per tutti in Europa e nelle aree del Nordafrica e Medio Oriente che si affacciano sul Mediterraneo: la rivoluzione di Internet via satellite e' al nastro di partenza con il funzionamento a regime di Ka-Sat, il primo satellite che permette di accedere alla banda larga anche alle zone piu' remote, per le quali oggi e' impossibile collegarsi a Internet.
''Siamo al Big Bang di Internet ad alta velocita' via satellite'', ha detto a Roma il presidente di Eutelsat, Giuliano Berretta. Oltre che in Italia, l'evento e' stato presentato contemporaneamente in Irlanda, Gran Bretagna, Germania, Spagna, Francia e Grecia. Per il capo dipartimento della Funzione pubblica per l'Innovazione tecnologica, Renzo Turatto, l'arrivo di Internet via satellite e' una promessa anche per l'Italia, dove ''il vero problema sono i servizi online della pubblica amministrazione a livello locale, nei quali siamo in evidente ritardo''. In Italia, ha aggiunto, il 10% della popolazione non ha accesso alla rete'' e questo problema e' ''diffuso ovunque nel Paese, dalla Pedemontana Veneta a decine di Comuni lombardi, alla Sicilia. Quasi tutte le regioni sono toccate''.
Il presidente della Commissione Trasporti della Camera, Mario Valducci, ritiene che ''Internet via satellite offre un'opportunita' importante ai cittadini e alle imprese'' e ritiene che ''la politica potrebbe valutare, per alcune classi sociali che soffrono del digital divide, un contributo dello Stato e delle Regioni per sopperire con Internet via satellite''. Una proposta, questa, che Turatto, ritiene interessante anche se prematura. Fiduciosa Linda Lanzillotta, portavoce di Alleanza per l'Italia (Api), per la quale Internet via satellite ''promette di essere un grande salto per la Pubblica amministrazione''






fonte: ansa

lunedì 30 maggio 2011

SCULTURE METALLICHE

Veramente spettacolari queste creazioni fatte di materiali metallici riciclati. L’artista Edouard Martinet ha utilizzato per le sue opere oggetti di uso quotidiano trovati in un mercatino delle pulci. Interessante anche il fatto che per mettere insieme le sue sculture Martinet non abbia usato saldature ma le abbia assemblate con la tecnica dell’incastro.


















martedì 17 maggio 2011

Test del sangue: per sapere quanto manca alla morte

Tra qualche mese prima fra tutte in Inghilterra, sarà possibile conoscere il periodo in cui con una buona approssimazione potrebbe avvenire la vostra morte. La notizia la dà oggi il quotidiano 'The Independent'.
Sarà presto in commercio, infatti, un test del sangue in grado di valutare, mediante la misurazione delle strutture vitali dei telomeri, cioè le regioni terminali dei cromosomi, quanto vi resta ancora da vivere. Ovviamente si tratta di analisi che prescindono da eventuali incidenti o sciagure, e che vanno rivisti in cui dal giorno dopo la misurazioni vi deste magari a uno stile di vita dissennato a base di stravizi come fumo, grassi e alcol. O addirittura droga.
I telomeri sono considerati i migliori indicatori del livello dell'invecchiamento umano. E così, sfruttandoli con il test si può capire a quale velocità stiamo invecchiando, in modo da capire quando moriremo.
Difficile che in molti accorrano a d acquistarlo, soprattutto considerato il prezzo e la cattiva notizia che potrebbe arrivare. Magari potrebbe farlo un giovane, che con questo esame misurerebbe solo la lunghezza dei cromosomi di una persona consentendo di stabilire solo l'età biologica, con una data di morte lontana da quella attuale. Più pericoloso se lo fa un anziano che magari scopre di avere ancora un paio di anni di vita.
Maria Blasco dello Spanish National Cancer Research Centre di Madrid, inventore del test per la "Life Lenght": «Sappiamo che le persone nate con telomeri più corti del normale hanno una durata della vita più breve ma non sappiamo se vale anche il contrario. Quello che è davvero nuovo in questo test è la sua assoluta precisione. Possiamo rilevare differenze anche molto piccole nella lunghezza dei telomeri e, cosa ancora più importante, siamo in grado di stabilire la presenza di telomeri pericolosi, ovvero quelli che sono molto più corti».

sabato 14 maggio 2011

Peeling naturale grazie al Garra Rufa

 garra_rufa_fish_spa Garra rufa è un piccolo pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cyprinidae.Questa specie è diffusa in Medio Oriente, nelle acque dolci di Turchia, Siria, Giordania e bacino idrografico di Tigri ed Eufrate, dove abita fiumi, lagune, canali, stagni.

un pesciolino molto usato nei centro benessere per un peeling naturale levando la pelle morta, nel mentre produce un enzima che ha un effetto revitalizzante sulla nuova pelle che risulta più morbida e in salute.

 

un fornitore di questi pesciolini è garrarufa

venerdì 13 maggio 2011

Api impazziscono vicino a cellulare Onde elettromagnetiche forse tra cause scomparsa degli insetti

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ROMA - I segnali del cellulare fanno letteralmente 'impazzire' le api. Lo ha scoperto uno studio di Daniel Favre, un ex ricercatore dello Swiss Federal Institute of Technology, che ha piazzato un telefonino proprio sotto un'arnia per verificare l'effetto sullo sciame.
Durante l'esperimento, pubblicato dalla rivista Apidologie, l'esperto ha verificato le reazioni quando il telefono era in stand-by e quando invece era in funzione per una chiamata: nel secondo caso le api hanno iniziato ad emettere il tipico suono prodotto subito prima di sciamare, che e' continuato fino a qualche minuto dopo il termine della telefonata. Le api, precisa Favre, fanno tutti i movimenti tipici di quando stanno per spiccare il volo, ma non decollano neanche se l'esposizione al segnale dura 20 ore: ''Questo disturbo dell'attivita' delle api potrebbe avere conseguenze drammatiche - scrive il ricercatore - le onde elettromagnetiche potrebbero essere fra le cause della scomparsa delle api in tutto il mondo''.
Sui motivi della moria delle api che si registra nel mondo occidentale ci sono diverse teorie, che coinvolgono oltre che i cellulari anche la nuova generazione di pesticidi, la perdita dell'habitat naturale e un parassita letale per le colonie.

fonte: ansa

lunedì 9 maggio 2011

Le api sono più intelligenti dei computer super-veloci!



Un gruppo di ricercatori della School of Biological Sciences di Londra ha scoperto che le api riescono a risolvere problemi matematici complessi, come quello del “commesso viaggiatore”, più rapidamente dei nostri computer.Il problema del commesso viaggiatore è in sostanza un problema di logica il cui nome deriva dalla sua rappresentazione tipica: prevede che, data una rete di punti (città), collegate tra di loro da strade, venga trovato il percorso più breve affinché il commesso viaggiatore possa visitare tutte le città una e una sola volta.
Mentre ai calcolatori elettronici occorre tempo per elaborare le distanze e scegliere la più breve, per le api il problema non si pone neppure; non si può certo dire che sono flemmatiche nel prendere le decisioni, che vengono prese quasi istantaneamente e sono corrette. Questo le rende, in effetti, più intelligenti di un personal computer di ultima generazione. Per la ricerca sono stati utilizzati dei fiori artificiali, collegati in remoto ad un elaboratore dati. Gli studiosi hanno capito che alle api bastavano pochi minuti d’esplorazione del tracciato per individuare il percorso più breve.
“Le api utilizzano molta della loro energia per volare, e dunque cercano sempre la rotta che permette loro di volare il minimo possibile. Nonostante il loro piccolo cervello, sono in grado di effettuare operazioni straordinarie. Abbiamo bisogno di capire come riescono a risolvere il problema del commesso viaggiatore senza l’utilizzo di un computer”, ha dichiarato il dott. Rainen, responsabile del progetto. “Se comprendiamo, come malgrado il loro piccolo cervello le api riescano a risolvere questo problema, potremmo anche migliorare la nostra capacità organizzativa quotidiana, senza dover utilizzare software aggiuntivi”, ha poi aggiunto.
Non c’è da rimanerci male, fa parte della capacità d’adattamento che connota ogni essere vivente. Citando Darwin: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella più reattiva ai cambiamenti”. A suo modo, una bella notizia su questo animaletto ultimamente minacciato dell’estinzione (trovate qui una infografica emblematica sulla moria delle api che si è verificata negli ultimi anni).
Tra l’altro, non è la prima volta che le api si dimostrano più intelligenti di quanto possa sembrare. Qualche anno fa apparve sulla rivista Nature uno studio condotto dall’Università di Berlino dove si dimostrò che questi insetti erano capaci di riconoscere concetti astratti.
Un’ulteriore esempio della loro intelligenza, individuale e collettiva, è venuto da uno studio del Dipartimento dell’Agricoltura USA che ha svelato come mai le api sigillino apparentemente senza motivo alcune celle negli alveari: si è scoperto che le api tendono ad isolare le celle dell’alveare contenente polline più contaminato da elementi chimici, a dimostrazione di un comportamento intelligente a protezione del gruppo.
In ogni caso, sul perché le api siano più intelligenti di un personal computer lo rimandiamo agli scienziati. Molto più interessante è simulare il loro comportamento nella nostra vita reale. Quante volte ci siamo messi sull’auto senza progettare bene il tragitto da percorrere; e così ci siamo trovati a girare in tondo, per poi ricordarci di svoltare a destra o a sinistra; o prendere la prima uscita anziché l’ultima; o quella stradina al posto del passaggio a livello. Meglio fare come le piccole api: puntare a una meta e cercare la strada più breve per raggiungerla. Pensate a che risparmio di tempo e di benzina avremmo. La procedura andrebbe brevettata, nel frattempo la facciamo rientrare nel novero delle buone pratiche per inquinare di meno.
E poi, un’ultima considerazione: non è emozionante sapere che questi piccoli esserini si dimostrino più intelligenti dei super-computer? Non è un’ulteriore dimostrazione della perfezione della natura, raggiunta in miliardi di anni di evoluzione? Una perfezione e una complessità che l’uomo, come ci dimostra l’esempio in questione, è ancora ben lungi dal comprendere pienamente e che andrebbe maggiormente riconosciuta e rispettata.






fonte: tuttogreen

martedì 3 maggio 2011

Il giardino si popola di goblin, fate e gnomi







Lo sapevate che a partire dal mese di maggio di quest’anno, in un paese della costa amalfitana con un nome che è tutto un programma, Furore (SA), è entrata in vigore l’ordinanza del sindaco che vieta di esporre nel proprio angolo verde i nani da giardino? Altererebbero l’ambiente naturale (come del resto, viene da pensare, le case, le strade…) e quindi vanno rimossi, e in caso, abbattuti. Neanche Biancaneve si salva dalla crociata “furente” del primo cittadino… Ma siamo sicuri che i piccoli uomini siano poi così incompatibili con un paradiso verde? Forse, dando un’occhiata alle opere di David Goode, talentuoso scultore inglese, potreste anche cambiare idea, e considerare gnomi, goblin e folletti ospiti graditi tra le vostre beniamine vegetali… E’ un’antica usanza, quella di rendere vivo il giardino con statue e sculture. Popolarlo con vere e proprie opere d’arte, cariche di simbolismo, era tradizione nelle ville dei potenti, che dimostravano così il fulgore del proprio regno. Ma anche le persone comuni hanno mutuato questa tradizione, non utilizzando pregiate opere uniche ma, più umilmente, popolando il proprio spazio verde, per quanto piccolo, di figure mitiche o immaginarie. I “nanetti” sono così entrati nei giardini. Ma, tra chi considera il giardino come oasi naturale, spesso non hanno molta fortuna.




E di fatto, la loro fattura spesso non si può dire sia di gran qualità, specialmente da quando si è imposto lo standard disneyano. Esiste addirittura chi pensa che i giardini siano, per i poveri nani, una prigione e si è schierato a loro difesa. Gli iscritti al Fronte dei Nani da Giardino, nell’intento di riportarli alla loro sede d’origine, i boschi, sono disposti a rapirli e, in ultimo caso, a “sopprimerli” per alleviare la pesante tortura della cattività… E viene subito in mente “Il favoloso mondo di Amelie” e il suo nano scomparso. A quanto sembra però, la terra d’origine dei nani da giardino sarebbe in realtà l’Inghilterra. Proprio la stessa patria dei fiabeschi personaggi di David Goode, presentati al Chelsea Flower Show di quest’anno.Nel mondo di David, i nani si sono trasformati in goblin, maliziosi e burleschi. Li si trova appollaiati sugli orci o li si può sorprendere nei laghetti, che attraversano con le loro minuscole barchette, tra l’ombrosa verzura. Oppure guardando sotto ai funghi. Le espressioni di goia e sorpresa che la sapiente mano dello scultore riesce ad impremere sui loro volti rendono curioso e interessante ogni angolo, ingentilito da foglie e fiori o dallo scorrere di un allegro rivolo d’acqua. Del resto Goode ha la passione per i visi da sempre, basta dare un’occhiata ai suoi incredibili ritratti (da Freddie Mercury a Madonna, da Michael Jackson a George Michael, da Ronald Reagan a Yasser Arafat) nel celebre museo delle cere, il Madame Tussauds di Londra.
Le sue opere, in vendita online sul suo sito http://www.david-goode.com/, possono riportarci in un mondo animato dalla fantasia e dall’immaginazione, in cui abbiamo vissuto da bambini e che spesso abbiamo perso diventando adulti. Un angolo verde dunque, da cui però occhieggiano due furbi occhi da spiritello… Addio Biancaneve e i sette nani, dunque, e benvenuti, folletti da giardino!

giovedì 7 aprile 2011

Euroflora presente l'olivo gemello


E’ arrivata per la Fiera con un trasporto speciale la bellissima pianta di olivo di dimensioni spettacolari. Unico nel suo genere l’esemplare denominato “olivo gemello” presenta una sola radice dalla quale si diramano due tronchi distinti. La pianta di olivo ha 2400 anni e appartiene ai primi esemplari importati in Puglia dagli antichi Greci e adesso appartiene ai vivai Romanelli.

lunedì 4 aprile 2011

Mucca che vuole essere un cavallo



La 15enne tedesca Regina Mayer ha trasformato la sua mucca in un cavallo da competizione. I genitori non le hanno comprato il quadrupede e così, dopo un lungo allenamento, ha creato un equino partendo dalla sua mucca Luna.



venerdì 1 aprile 2011

Power Flowers energia eolica e scultura


Amsterdam è rinomata per essere la patria dei mulini a vento e tulipani. Ora sarà anche la patria dei cosiddetti “Power Flowers.” Cosa sono i Power Flowers? Sono delle verie e proprie sculture che generano energia eolica. Dunque al posto delle antiestetiche pale eoliche abbiamo delle vere e proprie sculture eoliche; usate soprattutto in zone densamente abitate. Sono state ideate dallo Based Studio e NL Architects di Amsterdam. Gli architetti ideatori di queste sculture hanno dotato le turbine di piccole eliche che, raggruppate in piccoli gruppi, generano energia elettrica. I “Power Flower” hanno struttura simile a un albero. Questi “fiori” sono in grado di produrre energia eolica mentre le turbine possono essere collegare con pannelli solari o smart grid. Questa innovazione ecologica è ottimale anche per uso domestico e/o commerciale.


Nel Tirreno un mare di plastica


Nel Mare Nostrum aumenta sempre più la concentrazione di scorie di vario genere, in prevalenza plastica, stimate in circa 500 tonnellate. Nel mar Tirreno, tra Italia, Spagna e Francia di stima una concentrazione di rifiuti superiore a quella delle famigerate “isole di spazzatura” rilevate nell’oceano Atlantico e nell’oceano Pacifico. Il dato è stato denunciato al Senato da Legambiente, in collaborazione con Arpa. E’ stato consegnato il rapporto “L’impatto della plastica e dei sacchetti sull’ambiente marino“. L’Arpa ha effettuato un monitoraggio nell’arcipelago toscano: in un’ora sono stati prelevati 4 kg di rifiuti, la voce plastica, che raggruppa sacchetti di varie dimensioni e comunque pezzi di plastica derivanti da molteplici usi, costituisca ben il 73% dei rifiuti che possiamo trovare sul fondo del marino! A seguito del rischio di ingestione o intrappolamento, sono ormai noti i problemi causati alla fauna marina dalla plastica, ed in particolar modo dai sacchetti.Le principali vittime sono mammiferi marini e le tartarughe, di cui quasi la metà delle specie sono a rischio estinzione.


mercoledì 16 marzo 2011

Adesioni Sì fermiamo il Nucleare


Oltre al rischio ambientale e per la salute delle popolazioni, il nucleare costa troppo, non dà indipendenza e sicurezza energetica - l’uranio è una risorsa che entro qualche decennio finirà - le centrali costituiscono degli obiettivi “sensibili” per il terrorismo, con forti rischi per la popolazione e comunque la preventiva militarizzazione del territorio.Nel 1987 il popolo italiano, a stragrande maggioranza, si pronunciò per fermare lo sviluppo di questa fonte di energia. Ma la scelta del governo è quella di perseguire la strada del nucleare, una scelta che è strategicamente sbagliata.Oggi a meno di elezioni politiche anticipate, tra il 12 aprile ed il 12 giugno gli italiani saranno chiamati a pronunciarsi su tre referendum abrogativi che riguardano la privatizzazione dell'acqua e il ritorno del nucleare. Ora più che mai è importante rendersi portavoce e far conoscere la verità sul nucleare, sul sito del WWF lascia i tuoi dati per far sentire forte la tua voce.


FERMIAMO IL NUCLEARE

Sì, desidero aderire al COMITATO NAZIONALE VOTA SI’ PER FERMARE IL NUCLEARE perché ritengo l'energia atomica sia una scelta sbagliata, pericolosa per l'ambiente, la sicurezza, la salute, e sbagliata dal punto di vista economico. L'Italia non ha bisogno di ricorrere al nucleare, anzi questa opzione ritarderebbe le scelte necessarie per avviarsi con decisione verso la strada dell'economia pulita e rinnovabile.
FONTE: WWF

domenica 6 marzo 2011

Il peperoncino più piccante al mondo

Il Bhut Jolokia, (Peperoncino Serpente, in assamese) noto anche come Bih Jolokia (Peperoncino velenoso) o Naga Jolokia (Peperoncino Re Cobra), è una cultivar di peperoncino, probabilmente ibrido tra Capsicum chinense e Capsicum frutescens, il più piccante del mondo, con un valore di oltre 1.000.000 unità di Scoville, riconosciuto il 9 settembre 2006 dal Guinness dei Primati (1.001.034 SU). È molto simile al Naga Dorset, da cui differisce però per la forma dei frutti, meno conica e più tondeggiante verso l'estremità.

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Come altri peperoncini tropicali, necessita di temperature medio alte per la germinazione. Il Chili Pepper Institute della New Mexico State University, ha riportato in uno studio difficoltà di impollinazione e scarsa produzione di frutti in serra, tanto da dover ricorrere a inseminazione manuale.

Per favorire la germinazione, possono essere utilizzate o una light box, una serra ad illuminazione artificiale con pareti riflettenti, oppure la germinazione su cotone idrofilo o spugnette in cellulosa.

io personalmente uso per tutte le semine i dischetti di torba compressi, mantengono molto l’umidità e hanno un costo contenuto se comprati online.

Originario dell'India, presenta maturazione tardiva, pertanto se ne consiglia la semina precoce rispetto ad altre varietà di peperoncino.
I frutti si colorano dal verde al rosso in funzione del grado di maturazione.
Si consiglia (veramente è indispensabile) l'uso di guanti in lattice per maneggiare i semi e i frutti.

mercoledì 23 febbraio 2011

Cucciolo di cammello albino La Spezia



LA SPEZIA - Un cucciolo di cammello albino e' nato stamani alle 8 sotto il tendone dell'American Circus di Flavio Togni che si trova in questi giorni alla Spezia.
La riproduzione di questa particolare razza di cammelli dal manto bianco e' un evento rarissimo ''e - dicono al circo - eccezionalmente fortunato. Cosa questa che rende ancora piu' felice tutta la compagnia dell' American Circus''.
''La madre Tundra ha iniziato il travaglio verso le 7 - ha detto Togni -. E' arrivato subito il veterinario e poco dopo tutta la gente del circo ha assistito al parto che si e' completato alle 8''. Alla nascita del piccolo ha assistito anche il padre Pasha.
FONTE: ANSA

lunedì 21 febbraio 2011

Salviamo le parole arcaiche

Savethewords

Save The Words è un originale progetto ideato da Oxford Dictionaries con uno scopo ben preciso: salvare le parole arcaiche del dizionario dalla cancellazione definitiva.
Come spiega il sito, infatti, ogni anno il dizionario inglese è in continuo aggiornamento, i vocaboli meno utilizzati nel linguaggio vengono cancellati e fanno posto a nuovi termini.
Anche in Italia avviene la stessa cosa, per logica la società si evolve e di conseguenza anche la lingua e i dizionari sono aggiornati continuamente.
Il sito mostra nell'homepage tante parole che possono essere cliccate per vederne il significato. Se si effettua la registrazione sarà possibile anche adottare una parola evitando che si estingua dal dizionario.
Chissà se esiste qualche sito simile in italiano.
Per saperne di più: Save The Words

Sorriso a LED

led-teeth-2 Due designer giapponesi, Motoi Ishibashi e Daito Manabe, hanno lanciato una moda che sta conquistando le adolescenti nipponiche: il sorriso illuminato da led colorati. "A party in your mouth" è lo slogan della novità in tema di accessori, in grado di regalare un sorriso illuminante. I ledfissati ai denti fanno brillare la bocca con colori diversi quando si sorride. Il collegamento wireless a un pc consente anche di modificare le tonalità, dal verde acido al rosso porpora

mercoledì 16 febbraio 2011

Anche se non sei piú di Mario Crifò

Sarah e Paul, Mauro, Celeste, Marco e Mark. Storie di anime inquiete, in viaggio verso un senso della vita che non valga solamente per loro stesse. Personaggi che inseguono il sogno di poter essere qualcosa di piú che corpi solitari e smarriti. Uomini e donne come noi, immersi in un insaziabile desiderio di unione che possa estrarli dal tempo e avvicinarli all’eternità.untitled

acquistabile su  BOOPEN a € 6,00

venerdì 11 febbraio 2011

Finestre ed Energia Solare: Film Sottili e Nuovi Materiali Trasparenti



Ormai i tetti delle case sono il posto più ovvio dove installare celle solari e pannelli fotovoltaici per generare energia elettrica pulita per la casa. Ma abbiamo visto già in passato come una serie di tecnologie finalizzate ad ampliare la potenziale area di raccolta dell’energia solare possa includere le finestre utilizzando celle solari trasparenti. Da poco sono state inventate un nuovo tipo di materiale o meglio sottile pellicola trasparente che potrebbe aumentare l’efficacia dei costi e la scalabilità della produzione di finestre in grado di catturare energia solare.

Il nido d’ape


Ecco innanzitutto alcune aziende che stanno sviluppando film sottile trasparente per essere applicato a finestre e produrre energia solare:

Octillion
Rainbow Solar
EnSol
SolarWindow presentata da New Energy Technologies lo scorso maggio, un prototipo di spray che promette la produzione di energia elettrica ma di cui ancora la società non ha voluto rivelare performance e dati.


Questo nuovo materiale invece sviluppato dagli scienziati presso il Department of Energy (DOE) al Los Alamos National Laboratory, è costituito da un polimero semiconduttore in grado di sfruttare al meglio le nanotecnologie del carbonio. La sottile pellicola è in gran parte trasparente, grazie alla struttura molecolare a bordi esagonali in grado di assorbire facilmente la luce e facilitare la conducibilità elettrica. “Anche se un film sottile a nido d’ape è già stati realizzato con polimeri tradizionali come il polistirolo, questo è il primo utilizzo di un materiale che fonde semiconduttori e molecole di fullerene in grado di assorbire la luce e generare infine corrente elettrica” spiega lo scienziato Mircea Cotlet, del Centro Brookhaven.



La combinazione di questi materiali e il perfezionamento della superficie su larga scala può consentire una vasta gamma di applicazioni pratiche, come la generazione di energia solare quando il film sottile viene applicato alle finestre, o anche utilizzato a nuovi tipi di display ottici. “Immaginate una casa con finestre che utilizzano questo materiale trasparente e che, combinato con un tetto solare, avrebbe tagliato sensibilmente i costi dell’elettricità. Questo è davvero molto emozionante “, continua Cotlet. Gli scienziati affermano che questo metodo può risultare davvero conveniente e potenzialmente scalabile per una produzione di dimensione industriale. Conclude Cotlet: “Il nostro lavoro sta prevedendo sempre di più una più profonda comprensione delle proprietà ottiche della struttura a nido d’ape. Il prossimo passo sarà quello di utilizzare questi film sottili per fabbricare celle solari organiche trasparenti e flessibile per poi applicarle ad altri dispositivi.”

www.genitronsviluppo.com

giovedì 3 febbraio 2011

ASILO PASSIVO A MERANO


In soli 74 giorni lo studio Michael Tribus ha realizzato un progetto che farà scuola
Chi lo dice che tempi ridotti possono minare la qualità del risultato finale? Il progetto realizzato nel comune di Merano è stata infatti proprio l'esigenza di costruire in pochi mesi che ha costretto progettisti ed imprese edili ad "aguzzare l'ingegno" e produrre una soluzione che rispettasse, anzi superasse, le esigenze del committente.
Ma andiamo con ordine. Nel maggio 2009 il Comune di Merano lancia il bando: entro l'autunno dovrà essere realizzato un nuovo asilo per ospitare i bambini che si apprestano ad iniziare l'anno. Il tempo è poco e in più, la struttura dovrà essere realizzata secondo gli standard Classe B. Che fare? La risposta dello studio di progettazione Michael Tribus e della carpenteria Brugger è stata: prefabbricazione intelligente!
5.000 mq realizzati con un altissimo grado di prefabbricazione ed involucri in legno ad alte prestazioni energetiche che hanno consentito di ridurre le opere di impiantistica. E il risultato è andato ben oltre le aspettative: dalla classe CasaClima B (consumo energetico <50>

domenica 16 gennaio 2011

Tea Duckie, l'anatra che fa il thè



L’anatra gialla, simbolo dell’infanzia di ogni bambino, è tornata per rendere più sopportabili i pomeriggi invernali di noi adulti. Mentre in estate impazzano thè freddi e limonate, infatti, in inverno tornano di moda i thè caldi e gli infusi.
La Tea Duckie permette di preparare le bevande in modo simpatico. La gabbietta di metallo posta sulla parte inferiore, infatti, può essere riempita di erbe. Quando si immerge la Tea Duckie nella tazza l’anatra galleggerà come il modello per la vasca da bagno.
Il gadget è in vendita su internet per 12 $, circa 9 €.