giovedì 12 agosto 2010

Cina: ginnastica obbligatoria contro l’obesità


Da anni l’Occidente è alle prese con il problema dell’obesità. Nel mondo sviluppato la tendenza ad accumulare chili di troppo non risparmia nessuno: Stati Uniti, Europa, Paesi del Mediterraneo, il problema si fa via via più pressante, soprattutto per quel che riguarda l’obesità infantile, che in alcuni Paesi rischia di diventare una piaga sociale.
Nonostante la popolazione venga costantemete bombardata con campagne che pubblicizzano il consumo di frutta e verdura perché più sani di molti altri alimenti, e persino le catene di fast-food abbiano deciso di affiancare ai classici menù di hamburger e patatine pietanze a base di insalata e frutta, il problema dell’obesità non è stato ne’ risolto ne’ attenuato, e l’incidenza di malattie croniche come diabete e patologie del cuore sulla popolazione mondiale continua ad aumentare.
Dal punto di vista alimentare, la vita del cinese medio è pittosto equilibrata: si fanno più spuntini al giorno, abitudine utile a tenere attivo il metabolismo, si mangia molto riso, tanta verdura, spesso cotta al vapore, qualche volta fritta, pesce, carne, e mai formaggio, a meno che non sia di soia. Una dieta che paga, visto che la maggior parte dei cinesi non ha problemi di sovrappeso. Ma nell’era della globalizzazione anche i discendenti di Mao rischiano di cadere nel vortice dell’obesità. E anche se la Cina ambisce a raggiungere molti record, quello del Paese più grasso del mondo fa di tutto per tenerlo lontano. Tuttavia, consapevole che soprattutto i più giovani fanno sempre più fatica a resistere alle tentazioni di pollo e patatine fritte del Kentucky Fried Chicken (in Cina ci sono almeno 3.000 KFC), Pechino ha deciso di correre ai ripari ripristinando l’obbligo degli esercizi quotidiani per rimanere in forma.
Dal 1951 al 2007, ogni giorno milioni di cinesi hanno smesso di lavorare per dedicarsi agli esercizi spiegati con pazienza e precisione da una voce alla radio. Poi la tradizione è stata improvvisamente interrotta. Ma da questa settimana, alle dieci del mattino e alle tre del pomeriggio studenti, operai, impiegati e dirigenti pechinesi ricominceranno a seguire gli allenamenti radiofonici. La popolazione ha accolto l’iniziativa con entusiasmo: molti cinesi ammettono di essere troppo impegnati sul lavoro da non riuscire a ritagliare un paio d’ore alla settimana da dedicare allo sport. Del resto, l’allenamento radiofonico dura solo otto minuti. Abbastanza per tenersi in forma, e non così tanto da pregiudicare il raggiungimento degli obiettivi di una normale giornata di lavoro.

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