Circa il 4,6% del petrolio utilizzato nel mondo finisce nella produzione di plastica. Il problema principale delle materie plastiche è che non sono tutte utilizzate per fare contenitori per alimenti e giocattoli a basso costo. C’è plastica in ogni sorta di cose a cui ci affidiamo ogni giorno, dalle forniture mediche all’elettronica. Che cosa ne sarà di tutti quei prodotti se il petrolio dovesse ridursi, o finire del tutto?
Secondo un team di ricercatori giapponesi, potremmo essere in grado di produrre gli stessi oggetti utilizzando un materiale che non è per nulla tossico ed inquinante: argilla, acqua, e un agente addensante speciale.
Combinando piccole percentuali di argilla e composti organici in una soluzione di acqua, Takuzo Aida e il suo team hanno creato una forte plastica auto-riparante. Il materiale risultante è chiamato “idrogel“. Secondo lo studio, pubblicato su Nature:
L’ingrediente chiave di questa plastica è il poliacrilato di sodio, un materiale super assorbente. Assorbe qualcosa come 300 volte il suo peso in acqua. Solo perché è un composto organico, però, non significa che sia sicuro. Una ricerca sul poliacrilato di sodio lo ha compreso nella lista delle sostanze chimiche pericolose. Secondo l’elenco, il composto ha “esposizione multipla agli additivi, perturbazione del sistema endocrino e rischia la contaminazione, se non gestita correttamente.”
Detto questo, il nuovo materiale contiene solo una piccola percentuale di sostanze pericolose, e nessuno è stato in grado di trovare qualsiasi preoccupazioni per la sicurezza per la salute in questo composto. La plastica-fango non è però ancora abbastanza perfezionata. I ricercatori hanno bisogno ancora di ulteriori studi, ma sono ottimisti.
1 commento:
vorrei chiarimenti sulla supposta ricerca che avrebbe etichettato il poliacrilato di sodio come pericoloso, la scheda di sicurezza del prodotto ancora oggi non specifica questo supposto pericolo
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